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80° Shoah fronte Cassino, Liliana Segre: « Dai sandonatesi atti di eroismo»

Molto toccante la lettura dei nomi dei deportati della Valle Di Comino.

Una cerimonia molto sentita e partecipata è stata quella che si è tenuta oggi a San Donato Valcomino in occasione dell’ottantesimo anniversario della Shoah sul fronte di Cassino. Presso il memoriale della Shoah in piazza Matteotti, sono intervenuti Roberto Molle (ass. battaglia Cassino), Luciano Sammarone (parco nazionale Abruzzo, Lazio e Molise), Mariolina Ciarnella (Irase nazionale), gli studenti I.O. Roccasecca e Liceo Sulpicio Veroli, Giovanna Grenga (Gariwo), Sandra Terracina e Massimo Finz (Ass. Progetto memoria), Daniela Gean (Beth Hillel Roma), Andrea Di Veroli (ass. naz. ex deportati campi nazisti).

Molto toccante la lettura dei nomi dei deportati della Valle Di Comino. Commovente, infine, la lettura della lettera che Liliana Segre ha inviato al sindaco Enrico Pittiglio.

«Stimato Sindaco di San Donato Val di Comino – ha scritto la Segre – saluto lei e per il suo tramite tutte le partecipanti e tutti i partecipanti alla manifestazione di domenica 7 aprile, a ottant’anni dall’arresto degli ebrei stranieri internati nel vostro territorio e destinati infine ai campi di sterminio in Germania. Il comprensorio che comprende San Donato e la parte della provincia di Frosinone fra le Mainarde e il Molise fu zona di guerra fra le più calde negli anni di guerra fra fine 1943 e oltre. Zona di morte, eccidi, distruzioni e deportazioni. Vorrei solo richiamare una “strage dimenticata” consumatasi vicino a San Donato, quella di Collelungo, quando a fine dicembre 1943 quarantadue sfollati, comprese donne e bambini, furono trucidati barbaramente dai nazisti e dai collaborazionisti fascisti. A San Donato si era cercato i primi anni della guerra di trovare forme di integrazione con le decine di ebrei stranieri che erano stati internati in zona. I Sandonatesi, particolarmente le donne, ma anche le autorità civili e religiose, fecero quanto possibile per aiutare quelle persone internate prima, poi perseguitate e braccate. Furono allora scritte dalla popolazione di San Donato pagine mirabili di altruismo, solidarietà, coraggio e direi eroismo. Questo è giusto ricordare e commemorare. La cerimonia di domenica 7 aprile è dunque un appuntamento importante, che deve avere il giusto rilievo e risalto. Purtroppo non potrò essere presente di persona, ma auguro ogni successo alla iniziativa e rinnovo a tutte le partecipanti e tutti i partecipanti – conclude – il più caloroso saluto».

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