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20 mila euro e gioielli nascosti nella sua stanza: badante nei guai

La donna, una 42enne marocchina, assisteva una donna di 91 anni.

«I Carabinieri della Stazione di Piedimonte San Germano hanno denunciato una donna 42enne di origine marocchina, domiciliata nell’hinterland napoletano, per furto aggravato ai danni di una anziana a favore della quale svolgeva l’attività di assistenza presso l’abitazione di quest’ultima, ubicata nel comune di Villa Santa Lucia.

I militari dell’Arma spiega il Comando Provinciale dei Carabinieri di Frosinone in una nota a seguito di segnalazione al 112NUE del figlio della 91enne intervenivano in quel centro per la sottrazione di preziosi, monili e contanti dall’interno dell’abitazione, senza che dalla verifica dei luoghi si palesassero segni di effrazione o scasso che facessero presumere l’intrusione di terzi dall’esterno, come peraltro confermato dal sistema di videosorveglianza e di allarme installato nell’edificio, il quale non rilevava alcunché di anomalo o di interesse.

Premesso quanto sopra e tenuto conto che la straniera aveva comunicato la strana necessità, non programmata né preannunciata, di interrompere definitivamente il rapporto d’impiego a favore della donna, presso la quale era alloggiata, i militari effettuavano un approfondito controllo nei locali in uso esclusivo alla badante, rinvenendo nella sua disponibilità, opportunatamente occultata, una cospicua somma di danaro contante, pari a euro 20.000 in banconote da 50 euro, della quale la stessa non era in grado di fornire plausibili giustificazioni circa la provenienza o la tracciabilità nell’ambito del circuito degli istituti di credito e dei servizi interbancari.

Per questi motivi la somma veniva sottoposta a sequestro penale, convalidato dalla competente Autorità Giudiziaria e la donna, già gravata da precedenti penali e di polizia, tra i quali per indebita percezione del reddito di cittadinanza, veniva deferita per l’ipotesi di reato di furto aggravato. In tale ambito proseguono le indagini per addivenire all’individuazione di altri eventuali complici o fiancheggiatori a vario titolo del grave delitto commesso approfittando delle circostanze di tempo e di luogo sopra indicate, tra cui l’età della persona offesa e l’abuso delle relazioni di fiducia e domestiche connesse alla prestazione d’opera a titolo oneroso instaurata».

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