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Accademia di Belle Arti Frosinone: tornano “I martedì critici”

Primo appuntamento il 25 ottobre con Gino Sabatini Odoardi. A cura di Alberto Dambruoso e Massimo Carboni. Introduzione della direttrice, Loredana Rea.

Martedì 25 ottobre si terrà il sesto appuntamento stagionale de “I Martedì Critici”, gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’Associazione Culturale “I Martedì Critici”, giunti al dodicesimo anno di attività.

L’iniziativa, accompagnata da grande favore di pubblico fin dalla prima edizione realizzata nella casa dell’ideatore sul Colle Oppio, è stata poi ospite di sedi esclusive: Museo Pecci di Milano, Palazzo delle Arti di Napoli, Macro e il Maxxi di Roma, il Chiostro del Bramante e tanti altri luoghi, mantenendo sempre il format iniziale. Molti i personaggi intervistati in tanti anni di attività: Luigi Ontani, Joseph Kosuth, Nunzio, Jannis Kounellis, Mimmo Jodice, Marco Tirelli, Hidetoshi Nagasawa, Paolo Canevari, Adrian Paci, Arcangelo Sassolino e tanti altri.

Ospite del sesto appuntamento stagionale sarà Gino Sabatini Odoardi. L’incontro, che verrà introdotto dalla direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone Loredana Rea, seguirà l’ormai consueta formula dell’intervista pubblica e sarà condotta da Alberto Dambruoso e dal filosofo Massimo Carboni.

La ricerca di Gino Sabatini Odoardi si caratterizza per un marcato interesse verso il pensiero tradizionale quale occasione per riflettere sul modo di porsi dell’uomo di fronte all’inconoscibilità del mondo. Un concetto indagato con modalità sempre nuove dove segno, disegno, pittura, scultura e installazione si intersecano senza soluzione di continuità, generando cortocircuiti dialettici tra forma e contenuto atti a forzare i limiti della rappresentazione. L’intenzione, come dichiara l’artista, è quella di «insinuare il dubbio, rimettere in discussione la realtà, rompere gli equilibri su cui poggia la nostra cultura scardinando le nostre sicurezze, in un gioco di specchi infiniti, un continuo rimando senza risposta».

Per raggiungere questo obiettivo, Gino Sabatini Odoardi si serve della termoformatura in polistirene: un processo di derivazione industriale utilizzato nel campo dello stampaggio di materie plastiche, da lui declinata in ambito artistico. L’appropriazione di tale processo materico lo rende artista unico nel panorama italiano e internazionale.

Questa tecnica consente all’artista di isolare oggetti del quotidiano per poi trasformarli in sculture e installazioni complesse dall’equilibrio spesso precario, o di imprimere il segno della grafite nel disegno sostituendo al comune foglio di carta un foglio di polistirene. Con un artificio plastico tecnologicamente avanzato, Sabatini Odoardi porta ai limiti estremi la condizione di esistenza degli oggetti che risultano così completamente estraniati dal mondo esterno di cui facevano parte. Uno straniamento che li rende muti fantasmi di sé stessi, annullando la loro funzione pratica. Durante la serata de “I Martedì Critici” verranno proiettate delle slide show del lavoro dell’artista.

Gino Sabatini Odoardi è nato a Pescara nel 1968. Determinanti nella sua formazione gli incontri con Fabio Mauri (performer nel 1997 in “Che cosa è il fascismo” alla Kunsthalle di Klagenfurt e successivamente assistente) e Jannis Kounellis (artista in residenza nel 1998 all’Aquila). Tra i vari premi: nel 1999 ha ricevuto da Alfred Pacquement (Centre George Pompidou) “Le prix des Jeunes Createurs” all’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi. Nel 2011 è stato invitato alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, Padiglione Italia (Arsenale). Nel 2010 la Logos edizioni pubblica un volume a lui dedicato, “Postumo al nulla”, a cura di Francesco Poli e Massimo Carboni. Il suo lavoro è presente in numerose collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Tra le numerose mostre personali si ricordano: “Nel cilindro del dubbio”, Forte Leopoldo I, Forte dei Marmi (2022); “Incipit senza titolo”, Museo Chini, Borgo San Lorenzo, Firenze (2018); “Decentrato”, Whitelight Art Gallery, Milano (2016); “Pieghe e Polvere”, Museo PAN, Napoli (2016), “Tra le pieghe” (Entre le plis), Gowen Contemporary, Genèva Switzerland (2013). Dal 2013 è rappresentato dalla galleria Gowen Contemporary di Ginevra. Dal 2017 è docente di Plastica Ornamentale e Tecniche Plastiche Contemporanee presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Vive e lavora a Pescara.

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