Turismo

Acquafondata: un’incantevole oasi tra le Mainarde e il Volturno

Il paese ha dimostrato una straordinaria resilienza nel corso dei secoli, mantenendo viva la propria identità e la propria cultura.

L’antico borgo di Acquafondata affonda le sue radici nel processo d’incastellamento promosso dai potenti conti di Venafro, i quali, consapevoli dell’importanza strategica della zona, decisero di fondare tre villaggi fortificati: Casalcassinese e Viticuso e per l’appunto Acquafondata. L’incastellamento voluto dai conti mirava a contrastare le mire del monastero cassinese, in fase di rinascita e intenzionato a rivendicare il controllo su vasti territori circostanti, compresa la zona in questione.

Posizionata a un’altitudine di 926 metri sul livello del mare, Acquafondata sorge sull’altopiano delle Mainarde, abbracciando lo sguardo con la sua bellezza selvaggia e la sua posizione privilegiata verso il fiume Volturno. In passato, questa terra ospitava anche un lago, ma dopo il 1824 scomparve. Il nome del paese trae origine dal toponimo latino “Aqua fundata”, che significa “acqua che precipita verso il basso”, evocando l’antica geografia del territorio e la sua connessione con le risorse idriche che caratterizzano la zona.

Le radici di Acquafondata affondano nel remoto passato, quando nel 1003 un primo insediamento prese vita sul monte Sant’Antonino, accompagnato dalla costruzione di una chiesa e di una modesta abitazione. Verso il 1017 il paese cominciò a delinearsi in modo più definito, come già scritto, con l’edificazione dei tre castelli dei villaggi da parte del conte di Venafro.

Tra il 1088 e il 1089, i monaci dell’Abbazia finirono per acquisire la piena signoria della zona. L’influenza di Montecassino si fece sentire anche nella popolazione locale, poiché coloni provenienti dalla Marsica, dall’Abruzzo e dal Molise arrivarono per incrementare il popolamento dell’area, contribuendo alla formazione dei comuni rurali. Tutto il territorio di Acquafondata era sottomesso all’autorità dell’abbazia cassinese, e i terreni venivano concessi attraverso contratti di livello per ventinove anni, in cambio di canoni, donazioni e servizi.

Nei secoli successivi il borgo arrivò a contare circa 400 abitanti, inclusi quelli di Casalcassinese. Le vicende storiche seguenti, dalla rivoluzione francese al periodo napoleonico, dal Risorgimento Italiano alla Seconda Guerra Mondiale costrinsero la popolazione a vivere in un clima di insicurezza. Ma nonostante le sfide e le tragedie che hanno segnato la sua storia, Acquafondata ha dimostrato una straordinaria resilienza nel corso dei secoli, mantenendo viva la propria identità e la propria cultura.

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