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Commozione per l’improvvisa scomparsa di Michele Ammendola, il pizzaiolo anti-mafia

Sandro Ruotolo: «Una delle persone più belle che abbia mai conosciuto». Arci Bologna: «Unico e straordinario».

Si è spento improvvisamente, all’età di 45 anni, Michele Ammendola, pizzaiolo napoletano anti-mafia impegnato da tanti anni in diversi progetti di inclusione sociale a Bologna. A stroncarlo, probabilmente, un malore che purtroppo non gli ha lasciato scampo. Tantissime le testimonianze d’affetto per l’anima del progetto “Porta Pazienza”, fucina di iniziative sociali grazie alle quali tante persone sono state aiutate. Di seguito i messaggi postati dall’ARCI BOLOGNA e dal Senatore Sandro Ruotolo.

ARCI BOLOGNA (Fonte Facebook) – «Questa notte ci ha lasciati Michele Ammendola, anima di Porta Pazienza, progetto nato tra le mura e con l’impegno del Circolo La Fattoria. Michele ci ha donato tanto in questi anni, non risparmiandosi mai, mostrando una generosità e un’energia che non conoscevano limiti, una miniera di idee e di progetti. È così che attorno ad una delle pizze più buone di Bologna, Michele ha sapientemente amalgamato ingredienti di impegno sociale e politico, come l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, l’utilizzo di materie provenienti da beni confiscati alle mafie, la pizza sospesa, la promozione di progetti culturali e ricreativi, dalle rassegne estive alle attività per bambini e bambine, con particolare attenzione al tema dell’autismo. Sono solo alcuni dei tanti sentieri che Michele e Porta Pazienza hanno fatto scoprire alla città e nel percorrerli avremo bisogno di quella passione e amore per la vita che rendeva Michele unico e straordinario. Da tutta Arci Bologna un grande abbraccio ad Alessandra, Francesco e Luca e ai soci e alle socie di Porta Pazienza e del Circolo La Fattoria».

SANDRO RUOTOLO (Fonte Facebook) – «Un dolore immenso. Michele Ammendola se n’è andato. D’improvviso, a 46 anni. Penso al dolore di Alessandra, dei figli Francesco e Luca, del padre, Franco. Napoli e Bologna perdono una delle persone più belle che abbia mai conosciuto. Michele voleva dire Napoli Club Bologna ma anche tanto altro. Era un vulcano di idee e quasi tutte le ha trasformate in fatti. Si è inventato la pizza sospesa a Bologna. Si è occupato di terra dei fuochi, ha sostenuto le cooperative sui beni confiscati alla camorra. Mi chiese di portare in Emilia Romagna la Mehari di Giancarlo Siani. E poi, iniziative verso i più fragili, i poveri, gli immigrati. Michele ha anche conosciuto l’autismo in casa sua ed è diventato un punto di riferimento a Bologna dell’associazione dei genitori delle persone autistiche. Siamo tristi e con gli occhi gonfi di lacrime. Michele, che la terra ti sia lieve! Sarai sempre nei nostri cuori».

Foto: Arci Bologna Facebook

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