Frosinone

Daniele Maura visita il carcere di Frosinone: «Personale ridotto e sovraffollamento, servono risorse e progetti»

Il consigliere regionale Daniele Maura in visita al carcere di Frosinone ha evidenziato criticità su personale e sovraffollamento, annunciando nuovi investimenti nazionali e regionali per progetti a favore dei detenuti e della sicurezza interna.

Il consigliere regionale del Lazio Daniele Maura ha effettuato questa mattina una visita istituzionale presso la casa circondariale di Frosinone, accompagnato da rappresentanti della Camera Penale. L’iniziativa è stata l’occasione per verificare lo stato della struttura, confrontarsi con il personale e raccogliere segnalazioni dal mondo penitenziario.

Le criticità riscontrate

«Il carcere di Frosinone, come molte strutture italiane, paga anni di mancato turnover, con organici ridotti e sovraffollamento che complicano la vita dei detenuti e il lavoro della Polizia Penitenziaria» ha affermato Maura. Il consigliere ha ricordato che «dopo vent’anni segnati da norme come la legge Madia, che hanno bloccato le assunzioni, si registra ora un’inversione di tendenza: in due anni e mezzo il Governo guidato da Giorgia Meloni, con il lavoro del sottosegretario Del Mastro, ha avviato oltre 10.000 nuove assunzioni nel comparto».

Il sostegno della Regione Lazio

Sul fronte regionale, Maura ha evidenziato che a luglio la Regione Lazio ha stanziato 420 mila euro, nell’ambito della legge 7/2007, destinati a progetti di sostegno alla popolazione detenuta. «Percorsi sociali, formativi e lavorativi – ha spiegato – sono strumenti essenziali per ridurre tensioni, prevenire conflitti e migliorare la sicurezza interna. Investire nei detenuti significa anche alleggerire il carico della Polizia Penitenziaria e degli operatori».

Ringraziamenti al personale

Il consigliere ha infine rivolto un ringraziamento alla Direzione del carcere e agli agenti della Polizia Penitenziaria per l’impegno quotidiano: «Garantiscono sicurezza e dignità in condizioni difficili. Le carceri non possono essere dimenticate, sono parte integrante della società e richiedono attenzione, risorse e rispetto».

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