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Frosinone, la Serie A è un obiettivo concreto

Vittoria al Granillo, allungo in vetta e primo posto blindato. Il leone mette le ali e adesso Frosinone inizia a pensare in grande: la Serie A è davvero un obiettivo concreto. Campionato ancora lungo, ma la vittoria netta con la Reggina è la cartina al tornasole che sottolinea i valori in campo. Sorridente Grosso, nel post-partita: “Usciamo dal campo con un risultato strameritato”. Sorridente e soddisfatto. “Sono contento delle risposte che sto avendo. Oggi i ragazzi sono stati veramente bravi. Bravi perché per uscire da questo campo dovevano alzare il livello della prestazione individuale. E solo alzando quello individuale si migliora il collettivo”. Insomma, il Frosinone non può più nascondersi. Quella di Grosso è la squadra da battere. E la gara con la Reggina aiuta a capire perché la promozione è un obiettivo concreto.

L’evidenza si nota anche dai commenti degli analisti di calcio e dai portali di betting che iniziano a ritoccare le quote al ribasso, sintomo di una fiducia crescente nei confronti dei gialloblù. Ad esempio, gran parte dei siti web presenti in questa lista di siti scommesse con le quote promozione della B considerano i ciociari favoriti indiscussi per la promozione diretta e per la vittoria del campionato. Quotazioni mai basse come stavolta, con percentuali che oscillano tra 2.25 e 2.30. Genoa addirittura favorito sulla Reggina (4.35/50 dei grifoni rispetto a 5/5.50 dei granata).

Le parole di Inzaghi nel post Reggina-Frosinone sottolineano, con un pizzico di rammarico, che la promozione dei gialloblu è davvero un obiettivo concreto, frutto di investimenti costanti e programmazione. “Il Frosinone ha un allenatore che è lì da quasi tre anni,  ha un impianto collaudato. Già l’anno scorso per me era fortissimo: con Gatti, Zerbin, Ricci vertice basso da nazionale, Ciano. Il Frosinone sta lavorando molto bene, gli faccio i miei complimenti, ogni anno mette giovani importanti e  giocatori di esperienza”. E aggiunge: “Il DG e l’allenatore lavorano in una direzione corretta senza mettere troppe pressioni all’ambiente e non a caso si trovano lì, meritatamente. Al Frosinone piace giocare le partite, piace comandare le gare: può giocare con un 4-2-3-1 e un 4-3-3, ha giocatori come Garritano e Caso che possono fare le mezzali e gli attaccanti esterni”. Insomma, se il Frosinone non si nasconde, non si nasconde nemmeno Inzaghi che se fosse un tipster punterebbe tutto sui ciociari. Del resto, anche Tuttosport, un mese fa, titolava: “Perchè il Frosinone di Grosso può salire in A”. Previsioni finora mantenute.

“Siamo stati bravi a fare una grandissima gara, complimenti a tutti i ragazzi, quelli che hanno iniziato, quelli che sono subentrati e non, perché la partecipazione è stata di alto livello ma soprattutto determinante per uscire da questi campi con risultati del genere. Sono tre punti belli perché ci danno dimostrazione che siamo in grado di fare cose altrettanto belle. E per farle dobbiamo prepararci come abbiamo fatto in questa partita, anche e soprattutto per le prossime.” Fabio Grosso non nasconde il sorriso e il buonumore perché il suo Frosinone sembra davvero lanciato verso il primo posto stabile e il sogno promozione.

L’eroe del Mondiale 2006 vive la sua miglior stagione in panchina e pur con una squadra totalmente rifondata domina la B coltivando un gruppo con grandi numeri. Per anni si è detto di lui che che allena e trova panchine esclusivamente per il suo passato da giocatore, perché ci ha portato sul gradino più alto nella notte di Berlino. Fabio sta facendo un lavoro egregio, anzi enorme, forse senza precedenti: con una squadra quasi rifatta da zero, con 2-3 titolari della passata stagione, capace di comandare così la categoria. Fin dalle amichevoli estive, il Frosinone gioca a memoria, come se stesse insieme da anni. Finora Grosso ha utilizzato tutti gli schieramenti possibili, privilegiando il 4-3-3 e 4-2-3-1, ma utilizzando, anche a gara in corso, la difesa a tre, talvolta iniziando anche a rombo. Difficile capire l’undici iniziale che scende in campo e spesso chi subentra è più determinante di chi inizia dal primo minuto. Insomma, un calcio eclettico e imprevedibile che spiega il primo posto. E poi il Frosinone se la gioca sempre, o vince o perde, non specula mai per il punticino.

Onore e merito va sicuramente al DG Angelozzi che ha fatto  mercato all’altezza: niente colpi ad effetto ma tanta sostanza, con  giovani in rampa di lancio (Moro, Mulattieri, Kone, Ciervo, Borrelli, Turati), ed elementi che fanno la differenza in B (Mazzitelli, Sampirisi, Frabotta, Insigne, Ravanelli), guidati dall’eterno Lucioni (ottimo sostituto di Gatti), e in avanti il folletto Caso (liquidato forse troppo frettolosamente dal Genoa) che inventa e dona imprevedibilità al gioco.

Per questo, e per molto altro, il Frosinone 2022-23 è la squadra da battere. La Serie A è un obiettivo concreto. E Grosso va tenuto d’occhio: dovesse riportare i ciociari in massima serie, cosa che peraltro nessuno a inizio stagione gli aveva chiesto, potrebbe diventare un allenatore spendibile anche per piazze di prima fascia. Ma prima c’è la B da concludere. E il campionato cadetto sembra sempre interminabile, prima di poter gioire.

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