Frosinone, ondata di truffe ai danni di anziani: allarme in diversi comuni
In provincia aumentano i raggiri: finti carabinieri, falsi avvocati e tecnici porta a porta colpiscono le vittime più fragili.
Negli ultimi giorni la provincia di Frosinone è stata teatro di numerosi episodi di truffe ai danni di anziani. I raggiri, segnalati ad Alatri, Torrice e Roccasecca, seguono schemi ormai rodati: i truffatori si spacciano per parenti in difficoltà, tecnici di servizi pubblici o incaricati di enti ufficiali, chiedendo denaro o gioielli per evitare presunti arresti, pagare cauzioni o ritirare pacchi urgenti.
In molti casi, dopo un contatto telefonico, un complice si presenta alla porta delle vittime, qualificandosi come avvocato, delegato del Tribunale o dipendente di un’azienda, per impossessarsi di oro, contanti, gioielli e persino carte bancomat con PIN.
Il caso di Torrice
Ieri pomeriggio, a Torrice, una donna di 74 anni è stata contattata al telefono da un uomo che si è presentato come Carabiniere. Con tono concitato, l’ha informata che il nipote era rimasto coinvolto in un grave incidente stradale e che serviva una grossa somma di denaro per pagare la cauzione, altrimenti sarebbe stato arrestato.
Alla risposta della donna di non avere contanti, il falso militare l’ha convinta a consegnare tutti i suoi gioielli a un presunto avvocato che, poco dopo, si è presentato a casa. Il malvivente è poi fuggito a bordo di una Renault Twingo azzurra, con altri due complici ad attenderlo.
Ad Alatri finto delegato del Tribunale
Sempre ieri, ad Alatri, un uomo di circa 30 anni si è introdotto nell’abitazione di un 86enne qualificandosi come delegato del Tribunale. Sosteneva di dover verificare se l’oro e gli oggetti preziosi dell’anziano fossero provento di una rapina. Dopo aver visionato i beni, ha trattenuto quelli di maggior valore con la scusa di controllarli, per poi allontanarsi velocemente senza più fare ritorno.
A Roccasecca falso incaricato delle Poste
Il 7 agosto, a Roccasecca, una vedova di 86 anni è stata contattata telefonicamente da una donna che si è spacciata per dipendente delle Poste italiane di Pontecorvo. Con il pretesto di ritirare un pacco destinato al figlio della vittima, ha chiesto denaro.
Di fronte alla risposta negativa dell’anziana, la falsa funzionaria l’ha convinta a consegnare gioielli e la propria carta Bancoposta con PIN a un incaricato che si sarebbe presentato a casa. Poco dopo, una donna con giubbino delle Poste italiane e un complice, anch’egli travestito, hanno ritirato i beni, fuggendo a bordo di un’auto scura.
La prevenzione come arma
Questi episodi sono solo alcuni dei casi registrati negli ultimi giorni. I Carabinieri ribadiscono che nessun militare o funzionario di ente pubblico chiede denaro, gioielli o beni a domicilio e che è sempre bene verificare direttamente con l’ente di riferimento prima di far entrare sconosciuti.
In caso di telefonate che segnalano emergenze riguardanti familiari, occorre diffidare e contattare subito le forze dell’ordine. La collaborazione dei cittadini è considerata essenziale per proteggere le persone più vulnerabili e contrastare questa forma di criminalità, che può avere conseguenze anche psicologiche gravi sulle vittime.
Fonte: Comando provinciale dei Carabinieri di Frosinone