Il mercato del gioco in Italia è quinto in Europa: ma non per molto
Nel 2024 l’Italia ha registrato circa 13 miliardi di euro di ricavi dal gioco, conquistando il quinto posto tra i mercati europei.

Si tratta di una posizione di rilievo, raggiunta nonostante regole severe sulla pubblicità e un quadro normativo che fino a poco tempo fa limitava l’ingresso di nuovi operatori. Regno Unito, Germania, Francia e Spagna restano davanti, ma il divario potrebbe iniziare a ridursi già nei prossimi anni. Con le nuove licenze rilasciate nel 2025, le prospettive sono destinate a cambiare in maniera significativa.
Uno studio recente, pubblicato da CGA-Cerved, ha sottolineato come la posizione dell’Italia sia strettamente legata alla forza del segmento digitale. Il gioco online rappresenta già una quota crescente dei ricavi totali, e il rapporto evidenziava che le performance italiane sono vicine a quelle della Spagna, attualmente al quarto posto. Anche la Francia potrebbe non essere fuori portata se il mercato digitale continuerà a crescere con lo stesso ritmo. Secondo lo studio, il settore italiano ha dimostrato capacità di resistenza e margini di crescita anche in condizioni restrittive, il che lascia pensare che con l’ingresso degli operatori internazionali la posizione del Paese nella gerarchia europea possa migliorare più rapidamente del previsto.
L’apertura a operatori internazionali segna l’inizio di una fase diversa. Per lungo tempo l’Italia è stata considerata un mercato interessante, ma poco accessibile. Oggi invece grandi gruppi globali possono entrare o rafforzare la propria presenza, portando con sé capitali, tecnologia e un’offerta più variegata. Questo potrebbe incidere sul posizionamento europeo e far crescere rapidamente il volume complessivo. È in questo contesto che si inserisce anche il confronto con i migliori casino online 2025, poiché la presenza di operatori di rilievo non solo aumenta la competitività, ma contribuisce a rendere più attraente il mercato. Non si parla soltanto di giochi più sofisticati o di piattaforme avanzate: si tratta di un ecosistema che diventa più stabile, regolato e appetibile anche per i giocatori che finora preferivano rivolgersi all’estero. Con l’arrivo di brand internazionali, il potenziale di crescita diventa immediatamente tangibile e la classifica europea potrebbe cambiare prima del previsto.
La svolta è arrivata con il nuovo regime di licenze introdotto dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il costo di un titolo per operare online è passato dai circa 200.000 euro della formula precedente ai 7 milioni richiesti oggi per una validità di nove anni. Una cifra che non tutti sono disposti o in grado di sostenere, ma che garantisce la presenza di operatori solidi e strutturati. Non a caso, 46 aziende hanno superato la prima fase, tra cui nomi conosciuti a livello mondiale come Bet365, Betfair, Sisal, 888, LeoVegas e William Hill. Si tratta di colossi capaci di generare ricavi importanti e di alimentare la concorrenza su scala nazionale.
Il risultato immediato sarà la riduzione del numero complessivo di operatori attivi, con una concentrazione maggiore di ricavi nelle mani di poche realtà di peso. Questo processo di consolidamento è visto da molti come una condizione necessaria per far crescere il settore in maniera stabile. In passato l’Italia aveva un’ampia frammentazione di licenze, con aziende di dimensioni medio-piccole che spesso non riuscivano a reggere l’impatto delle regole fiscali e amministrative. Ora invece il mercato viene ridisegnato intorno a un nucleo di marchi che hanno già dimostrato solidità in altri Paesi.
Per i giocatori italiani, la nuova fase significherà accesso a un’offerta più ricca e probabilmente più sicura. Le piattaforme autorizzate dovranno rispettare standard stringenti in termini di trasparenza, sicurezza dei pagamenti e controlli antiriciclaggio. Questo livello di supervisione può aumentare la fiducia degli utenti, attirando anche chi finora guardava con scetticismo alle piattaforme regolamentate. È un passaggio importante, perché la credibilità del settore incide direttamente sulla crescita dei ricavi e sulla capacità di attrarre investimenti esteri.
Guardando al futuro, molti analisti ritengono che l’Italia possa salire oltre il quinto posto europeo già entro il 2027. La Spagna, che attualmente precede l’Italia, ha dimensioni di mercato simili ma non sta vivendo lo stesso processo di apertura internazionale. Francia e Germania restano mercati difficili da superare nel breve periodo, per via della loro base di giocatori e della forza delle rispettive industrie. Tuttavia, se i ricavi italiani continueranno a crescere trainati da operatori globali, il divario potrebbe ridursi sensibilmente.
Un altro elemento che non va trascurato è il legame tra gioco e turismo. Alcuni Paesi hanno puntato su grandi resort integrati, capaci di richiamare visitatori dall’estero. In Italia, l’attenzione si concentra di più sul digitale, ma la sinergia con altri settori economici potrebbe rafforzarsi. Piattaforme online più competitive, unite a un’offerta turistica sempre vivace, possono trasformarsi in un fattore di attrazione non solo per i residenti, ma anche per chi visita il Paese.
Naturalmente restano delle incognite. Le restrizioni pubblicitarie introdotte con il cosiddetto Decreto Dignità non sono state allentate e continueranno a limitare la possibilità degli operatori di promuovere in maniera diretta i propri servizi. Inoltre, l’alto costo della licenza rischia di scoraggiare nuovi ingressi nel medio termine. Nonostante ciò, le aziende che hanno scelto di investire mostrano chiaramente di avere fiducia nella stabilità del mercato italiano e nella sua capacità di crescere.
L’Italia, dunque, si trova in un momento chiave. La base dei 13 miliardi del 2024 è già significativa, ma ciò che accade oggi indica un futuro ancora più rilevante. Con l’ingresso dei grandi operatori internazionali e una regolamentazione che garantisce standard elevati, il mercato potrebbe presto ridisegnare la geografia del gioco in Europa. Se le previsioni verranno confermate, il quinto posto occupato oggi potrebbe diventare il trampolino di lancio per un ruolo di primo piano nel continente.