
Ieri mattina Piazza Rosa, nel cuore di Alatri, ha aperto le sue porte a cittadini e stampa per un Open Day dedicato alla scoperta delle origini più antiche della città. Un’occasione per toccare con mano i risultati dell’intervento di riqualificazione urbana che, grazie alla verifica preventiva dell’interesse archeologico, ha portato alla luce un sito di straordinaria rilevanza storica.
Le autorità e il progetto di riqualificazione
A fare gli onori di casa, il sindaco Maurizio Cianfrocca, l’assessore ai Lavori Pubblici Roberto Addesse e il direttore dei lavori Angelo Ianni, che hanno illustrato i dettagli del progetto. A guidare i presenti in un vero e proprio viaggio nel passato, Massimo Lauria, funzionario della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina, che ha spiegato le fasi dello scavo e il ruolo fondamentale della tutela archeologica. «Un impegno che non si limita alla conservazione, ma che si traduce in conoscenza e valorizzazione condivisa», ha sottolineato.
Archeologia preventiva: un’opportunità culturale
Gli scavi sono stati condotti nell’ambito dell’archeologia preventiva, come previsto dall’articolo 28 del Codice dei Beni Culturali, oggi integrato anche nel Codice degli Appalti. Questo strumento consente di individuare e proteggere eventuali resti archeologici prima o durante l’esecuzione di lavori pubblici o privati, trasformando un vincolo in una risorsa culturale.
La storia riaffiora dal sottosuolo
Le indagini a Piazza Rosa hanno rivelato una ricca stratigrafia: strutture murarie, pavimentazioni e livelli di vita e abbandono che raccontano una lunga storia, dalla media età repubblicana alla prima età imperiale, fino alla tarda antichità. Una calcara rinvenuta sul posto testimonia la fine della frequentazione antica del sito. Gli archeologi Luca Attenni e Mauro Lo Castro hanno affascinato il pubblico con un racconto dettagliato e coinvolgente delle scoperte effettuate.
Il ruolo del Museo Civico
La direttrice del Museo Civico, Manuela Cerqua, ha annunciato che il museo sarà il fulcro della valorizzazione dei reperti: «I materiali saranno studiati, allestiti e raccontati attraverso nuovi percorsi espositivi e attività divulgative», ha affermato. Il museo, grazie anche ai lavori di adeguamento per l’accessibilità, diventerà un vero ponte tra la città e la sua storia, rendendo il patrimonio culturale una parte viva dell’identità collettiva.