Alatri

Piscina comunale di Alatri: il saluto di “Sport Popolare”

«Con il vostro sostegno abbiamo realizzato un sogno: rendere lo sport accessibile a tutti»

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato a firma di Stefano Pantano (Ufficio Stampa – Consorzio Parsifal): «Si conclude qui, dopo 27 anni, un ciclo di gestione della piscina comunale di cui sono state protagoniste alcune cooperative sociali, organizzazioni che in tutto questo tempo hanno affrontato crisi di varia natura e che oggi si sono dovute arrendere di fronte a cause di forza maggiore.

Sulle crisi e sulle loro cause potremmo discutere molto. Come molta letteratura insegna, quasi mai le crisi avvengono per caso. Certo i cigni neri, cioè gli eventi disastrosi imprevedibili di cui ha scritto Nassim Taleb in un suo famoso saggio, esistono. Eppure sono una rarità e a noi sembra che la chiusura della piscina non sia propriamente un cigno nero. Fattori esogeni come la sindemia, la dinamica iper-inflattiva sulle commodities, la guerra in Ucraina, hanno pesato fino al punto da risultare determinanti; ma perché?

Se si cerca la risposta giusta, bisogna cominciare dal porsi la giusta domanda. Forse, per evitare errori in futuro, dovremmo chiederci se le crisi avvengono in un giorno o se vengono preparate in un periodo lungo. Di una riflessione collettiva su questo ci piacerebbe essere parte attiva. Le polemiche di corto respiro non ci interessano.

Ci interessa invece dire grazie a chi ha promosso la piscina e ci ha sostenuto per tanti anni. Vogliamo ringraziare tutti ma proprio tutti. A partire da chi ha frequentato i corsi, ha seguito le attività, ha aderito alle iniziative, ha contribuito a realizzare un sogno.

Sono stati soprattutto i bambini! Prima di tutto a loro – a chi lo è oggi e a chi lo è stato ieri – vogliamo dire grazie. E poi a chi li ha accompagnati: i genitori, le famiglie e, non ultime, le scuole.

Senz’altro vogliamo dire grazie al Comune di Alatri. La piscina di via Chiappitto è un servizio pubblico. In più di un quarto di secolo varie amministrazioni si sono succedute, e mai abbiamo avuto a che fare con interlocutori che non abbiano avuto a cuore un servizio di interesse generale, che ha avuto come prima finalità di rendere accessibile a tutti il diritto di fare sport.

Ci sia però concesso: la gratitudine maggiore l’abbiamo verso coloro che hanno lavorato con noi, i veri protagonisti di una gestione che in tantissimi avete apprezzato. Ogni giorno riceviamo attestati di stima per come la piscina è stata condotta e curata in questi anni.

La verità è che la maggior parte della cittadinanza e dei frequentatori dell’impianto ha visto e ha apprezzato i servizi, la pulizia degli ambienti, l’empatia degli istruttori, l’attenzione di chi ha portato avanti le attività. Quel che non tutti sanno, però, è che dietro a tutto questo c’è stata la pratica di una missione che si fonda sulla convinzione che un’altra idea di economia, basata sulla collaborazione, la mutualità e la solidarietà, per realizzare inclusione sociale attraverso il lavoro, è possibile.

A pagare più di tutti il prezzo dello stop forzato dell’impianto sono proprio loro: i lavoratori. Quel che vorremmo e che chiediamo all’amministrazione è che, quando il servizio ripartirà, si trovi un modo per garantire la continuità del lavoro di chi ha dedicato per tanti anni a questo servizio il suo impegno, ben oltre la misura di quel che può prevedere un contratto».

 

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