Zes, la Provincia di Frosinone al Governo: «Estendere i benefici anche al Lazio per evitare nuove disuguaglianze»
Il presidente Di Stefano e il consigliere Amata scrivono a Meloni: «Il Lazio rischia di restare un corridoio escluso tra regioni agevolate»

Una richiesta formale, chiara e argomentata è stata inviata dalla Provincia di Frosinone alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con copia al Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. Al centro della missiva, firmata dal presidente Luca Di Stefano e dal consigliere delegato al Comitato per la Crescita e lo Sviluppo Sostenibile, Andrea Amata, la richiesta di includere anche le province laziali nel perimetro della Zona Economica Speciale (Zes).
Il rischio di una nuova disuguaglianza
Nel documento si denuncia il rischio concreto che le province del Lazio – Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo – vengano penalizzate rispetto a territori limitrofi già inclusi nella Zes, come Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata. Secondo Di Stefano e Amata, «un’esclusione immotivata potrebbe innescare una migrazione di investimenti e imprese verso aree fiscalmente più attrattive, aggravando ulteriormente la situazione socio-economica di territori già fragili».
Il caso Roma e l’effetto “corridoio escluso”
La recente estensione della Zes a Umbria e Marche è vista come un segnale positivo, ma non privo di conseguenze. «Si rischia di trasformare il Lazio in un “corridoio escluso” nel cuore di una cintura economica agevolata. Un’anomalia che va corretta con urgenza», spiegano Di Stefano e Amata. I due amministratori evidenziano anche come i dati economici del Lazio siano distorti dal peso di Roma Capitale, che finisce per nascondere le difficoltà strutturali delle province. Da qui, l’appello a riconoscere le esigenze dei territori più periferici, affiancando alla valorizzazione di Roma «una concreta attenzione anche ai territori marginali».
Un’occasione per coesione e competitività
«Estendere la Zes alle province del Lazio significherebbe investire sull’equità, sulla coesione territoriale e sulla competitività dell’intero sistema-Paese», sottolineano ancora i firmatari. In particolare, viene ribadito il ruolo strategico del Lazio meridionale come naturale ponte tra il Centro e il Sud, «un’area che merita una strategia di sviluppo coerente e inclusiva». Infine, l’appello diretto alla Presidente del Consiglio: «Confidiamo nella sensibilità istituzionale dell’Esecutivo per dare risposta concreta ai bisogni reali dei nostri territori».