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Elezioni Frosinone, Marzi: «Su mobilità sostenibile incredibile inefficienza dell’amministrazione»

«Dei 22 Km di piste ciclabili annunciati - afferma il candidato del centrosinistra - non c'è traccia, ad Aprile ascensore fermo da un anno».

«Articoli di stampa di oggi parlano di mobilità sostenibile al palo per Frosinone, tra guasti infiniti e clamorosi ritardi nell’avvio di opere annunciate in pompa magna dall’amministrazione comunale. Ad aprile, infatti, sarà un anno esatto di stop per l’impianto di risalita mentre, per ciò che concerne il servizio di bike sharing e le piste ciclabili (neanche un metro attivo in città rispetto ai 22 km più volte annunciati) tutto è fermo e rimandato chissà a quando. Può una città, peraltro con evidenti difficoltà dal punto di vista ambientale e del traffico, essere così indietro rispetto alla mobilità alternativa?».

Così in una nota Domenico Marzi, candidato sindaco di centrosinistra per le elezioni amministrative di Frosinone.

«Il mancato funzionamento dell’impianto di risalita – spiega Marzi – è certamente ascrivibile ad errori tecnici, probabilmente inerenti sia la progettazione che la realizzazione. Ricordo dopo la inaugurazione, per la quale non fui neanche invitato, che il meccanismo manifestava evidenti criticità a causa delle quali, tornato in consiglio comunale nel 2012, invitai l’amministrazione Ottaviani (prego verificare le trascrizioni della seduta) a dare immediato impulso all’azione di responsabilità nei confronti dei cattivi esecutori dei lavori. Il mio invito non ha mai avuto seguito e non scomodo la mia fervida fantasia per scoprirne le ragioni. Certo non si è mai trovata una soluzione o, forse, non la si è voluta trovare. Sarebbe bastato chiamare tecnici di valore, della Leitner di Vipiteno, ad esempio, per conoscere le ragioni dei continui pessimi funzionamenti e poter approntare i giusti rimedi, probabilmente anche a prezzi contenuti. Peraltro gli impianti, in tutta Italia, vedete ad esempio quello di Todi, non hanno bisogno di personale a bordo e si utilizzano proprio come ascensori in continuo servizio. È così che la mobilità alternativa ne avrebbe tratto significativo beneficio. Di seguito, la fantasia non propositiva, ha indotto taluni a pensare di raddoppiare l’impianto. Se dovessi tornare ad essere sindaco, vi assicuro che non cestinerò il denaro per una idea così malsana. Tenterei, semmai, di deviare parte del denaro certamente occorrente per ripristinare una concreta funzionalità per altri obiettivi. Ridicolo, ad esempio, che non vi siano servizi igienici alla base dell’impianto. Raddoppiare l’impianto è a mio avviso frutto di una idea grottesca: Frosinone non ha in centro storico dipinti di Giotto o di Cimabue che possano richiamare milioni di visitatori. A meno che, non si creda che la elegante illuminazione del palazzo del comune, possa fungere da richiamo per emozionare i sensibili dei cromatismi».

«Sul servizio bike sharing e sui cantieri delle ciclabili presenteremo nel nostro programma progetti per sbloccare le opere nel minor tempo possibile. Sono due punti – conclude – cruciali per il nostro impegno verso la smart mobility con benefici ambientali, per il traffico e per migliori servizi ai cittadini di Frosinone. Il tempo dei soli annunci, per fortuna, è quasi terminato».

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