Continuano ad arrivare messaggi di cordoglio per la scomparsa del caro Gianrico Ranaldi, stimato avvocato, professore universitario e politico cassinate, mancato ieri a 49 anni dopo aver lottato coraggiosamente e con grande dignità contro un male che purtroppo non lo ha risparmiato.
Di seguito i testi di Federico Titomanlio dell’IGI (Istituto Grandi Infrastrutture) e Riccardo Nencini (socialista, già viceministro delle infrastrutture e dei trasporti).
Federico Titomanlio – «Un dolore che non si estinguerà mai, perché sempre la mano correrà istintivamente al telefono per scambiare con Lui riflessioni su qualsiasi argomento. Gianrico Ranaldi incarnava un ideale: la gioventù che possiede naturalmente l’esperienza, la maturità e la cultura del vecchio saggio. Amico mio carissimo, Ti nominerò sempre, perchè, finchè qualcuno ci nominerà, non moriremo mai».
Riccardo Nencini – «Gianrico se n’è appena andato e non tornerà. Così giovane che uno si chiede dove sia la giustizia. Imperscrutabile il volere di Dio, risponde chi crede. Era malato, si era curato, mi aveva confidato tra i denti, senza allarmismi, che la strada era in salita, però. Ci eravamo confessati in ottobre, due amici, lui avvocato con due palle così, io in viaggio, due momenti difficili da superare. Poi qualche telefonata, via via sempre più sbrigativa, di chi non ha voglia di dire di più. Ma nel silenzio non trovi la pace. Germina solo il dolore laggiù»
