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Giuseppe Sacco: «La politica sappia guardare in faccia le persone e provare a realizzare ciò che la gente chiede»

Il sindaco di Roccasecca lancia un messaggio al territorio a margine dell’inaugurazione della stele per le vittime del Covid: «La politica sappia guardare in faccia le persone e provare a realizzare ciò che la gente chiede»

«La cerimonia in onore delle vittime del Covid, con il posizionamento di una stele realizzata da un nostro concittadino, Giuseppe Rezza, non è stata solamente il dovuto ricordo nei riguardi di coloro che non ci sono più a causa del virus, ma il segnale concreto di una comunità che si è voluta ritrovare insieme e ha ribadito ancora una volta di essere portatrice di una nuova umanità, nel solco di una rinnovata solidarietà».

A dichiararlo il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco, a margine della cerimonia di posizionamento di una stele, in piazza Unità d’Italia, in memoria delle vittime del Covid che ha visto la presenza dell’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato, del dottor Giovanni Rezza dell’Istituto Superiore di Sanità, del direttore generale dell’Asl di Frosinone Pierpaola D’Alessandro e di numerosi altri rappresentanti istituzionali del territorio.

«Il momento storico che stiamo vivendo implica un cambiamento, significa mettersi in discussione, percorrere nuove strade, mettere da parte l’io e far prevalere il noi. Senza questa transizione morale, ogni altro tipo di discorso e di obiettivo perdono valore. E un’amministrazione comunale ha il dovere di accompagnarlo questo cambiamento».

«Sono diversi anni che Roccasecca sta facendo grandissimi sforzi in questa direzione, abbiamo aperto un varco nelle coscienze e ci aspettiamo di fare da locomotore di un treno che serva a far viaggiare forte la speranza di un futuro migliore, per noi stessi ma soprattutto per le generazioni future. E questa speranza non può che nascere dalla solidarietà: la pandemia prima, la guerra adesso, le difficoltà economiche ci devono mettere tutti in discussione e farci capire le priorità: mai girarsi dall’altra parte rispetto a chi è in difficoltà. Chi può, ha il dovere di aiutare il prossimo, così che nessuno resti indietro. Una piccola stele, posizionata in un piccolo paese del basso Lazio, nella terra di San Tommaso, per rendere omaggio alle vittime del Covid e alle loro famiglie, ha soprattutto questo significato: l’invito ad una nuova voglia di umanità. Solamente con una nuova umanità, che è anche un modo nuovo di amministrare il territorio, si possono affrontare le sfide più difficili: dalla tutela dell’ambiente, allo sviluppo economico, dalla domanda di servizi al bisogno di lavoro. E’ necessario un nuovo approccio, che parta dalla capacità di saper guardare in faccia le persone, comprenderne le esigenze e lavorare, testa bassa, per concretizzare le risposte che un intero comprensorio si attende».

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