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Le reazioni della politica dopo il post di Marco Ferrara con la foto di Auschwitz e la scritta “Il vaccino rende liberi”

Le dichiarazioni di Mauro Buschini, Nicola Ottaviani e Luca Fantini.

L’immagine postata sul gruppo “Arena politica della provincia di Frosinone” dal consigliere comunale di Frosinone, Marco Ferrara con il campo di concentramento di Auschwitz e con la scritta “Il vaccino rende liberi” ha suscitato molte reazioni nel mondo politico. La foto è finita sui principali giornali nazionali. Di seguito le dichiarazioni di Mauro Buschini, Nicola Ottaviani e Luca Fantini.

Mauro Buschini, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio: «La serietà di quanto accaduto impone una presa di distanza. Sostanziale. Per rispetto di milioni di morti, della scienza, di chi in questi mesi sta profondendo uno sforzo immane per contrastare la pandemia. Così il Presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mauro Buschini in merito all’immagine postata dal consigliere comunale di Frosinone, Marco Ferrara con il campo di concentramento di Auschwitz con la scritta “Il vaccino rende liberi”. Questa volta la prego, sindaco di Frosinone Ottaviani, di dare una risposta seria, che metta da parte la sua ironia. Su questi episodi c’è poco da scherzare».

Nicola Ottaviani, Sindaco di Frosinone: «Il Consigliere comunale Marco Ferrara ha espresso male il concetto del dolore e per questo ha chiesto scusa. Ha poi chiarito che l’accostamento di due vicende tristi, davvero incommensurabili, la pandemia e l’eccidio del popolo ebraico, ha segnato pagine buie della storia contemporanea. La vera differenza, però, consiste nel fatto che la pandemia non si sa ancora se è originata dall’errore dell’uomo in un laboratorio, mentre l’eccidio dei fratelli ebrei è stato causato, certamente, dalla insana follia di alcuni, che rinunciarono all’intelletto e al dono di essere uomini».

Luca Fantini, segretario provinciale del Partito democratico di Frosinone: «Inaccettabile il paragone del consigliere comunale di Frosinone Marco Ferrara, di Fratelli D’Italia, tra la campagna di vaccinazione e l’Olocausto. Non ci sono scuse, giustificazioni o travisazioni che reggano. Chiediamo subito le sue dimissioni. Chi rappresenta i cittadini nelle istituzioni, a qualsiasi livello, deve contribuire a farci uscire dall’emergenza e non dar spazio – conclude – ad idee negazioniste e pericolose per la salute di tutte e tutti».

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