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Presentato a Cassino il libro “Aboliamo la Juventus”

L’autore Pompeo Di Fazio: “Una provocazione per leggere attraverso il calcio la crisi della contemporaneità”

E’ stato presentato nei giorni scorsi a Cassino, presso l’Aula Pacis, il libro di Pompeo Di Fazio ,“Aboliamo la Juventus”. Una presentazione accompagnata da una serie di polemiche relative al titolo dell’opera, che aveva e ha invece nelle intenzioni dell’autore non un significato denigratorio nei confronti della squadra bianconera, ma un valore squisitamente provocatorio.

E’ stato lo stesso Pompeo Di Fazio ad evidenziarlo: “Il libro è il tentativo di leggere l’attualità attraverso la metafora del calcio, analizzando quando accade intorno a noi, in particolare rispetto all’universo della politica, utilizzando la lente d’ingrandimento del pallone. E il titolo è una scusa per parlare della crisi della rappresentanza”.

“Si tratta – aggiunge Di Fazio – di un viaggio paradossale che ripercorre i fatti degli ultimi quarant’anni e che si gioca tutto sul parallelismo calcio/politica. Sono un tifoso del Napoli ed è quasi naturale che il mio avversario sia la Juventus che io nel libro tratteggio come l’esempio di ciò che non va, facendo ricorso a tutti quegli stereotipi e quelle accuse, se mi si passi il termine, che usano coloro che non tifano quelle maglie. Lo faccio con molta leggerezza ed evidenziando già nelle pagine della prefazione che si tratta di semplice esercizio d’ironia che forse sarebbe piaciuto anche allo stesso avvocato Agnelli”.

Ma il libro non è solo questo, come hanno spiegato negli interventi il presidente del Napoli club del Tribunale di Cassino l’avvocato Valerio Fanelli, lo storico e giornalista Fernando Riccardi e lo scrittore Alessandro Marcuccilli: nel libro Di Fazio tratteggia il suo personale percorso alla ricerca della felicità, con leggerezza, con passione, quella che da sempre lo fa sognare dietro ad un pallone e nell’impegno per una società più giusta.

Quando ho scritto questo piccolo lavoro – aggiunge di Fazio – l’ho fatto appunto mettendo insieme tre aspetti che mi riguardano: il calcio, la politica e un momento della mia vita nel quale stava nascendo mia figlia. E’ a lei che cerco di affidare un messaggio di speranza per un futuro migliore di quello che stiamo vivendo adesso. L’ho scritto a giugno del 2021 e chiuso in stampa ad ottobre, molto lontano dall’inizio della guerra in Ucraina, perché sono stato criticato anche per la copertina con il carrarmato bianconero di piazza Tienanmen, tra l’altro quel carrarmato si fermò davanti al ragazzo nel 1989, non è simbolo di conflitto ma di libertà”.

Voglio ringraziare la moderatrice della serata, la giornalista Giulia Abruzzese veramente impeccabile, i relatori e i tanti amici intervenuti, tra i quali moltissimi juventini che hanno compreso la provocazione. Mi dispiace per le polemiche e per il clima particolare che si è creato. Mi ritengo lusingato ma non credo che il mio libro abbia tutta questa potenza distruttiva. Stiano tranquilli comunque gli juventini, la Juventus non va cancellata, anche perché è da folli pensare di eliminare quella squadra, e con essa, la dolce sensazione di vederla ogni anno uscire dalla Champions…”.

Il libro è stato pubblicato da Guida editori e si trova in tutti gli store online.

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