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Studi rivelano i benefici che possiamo ottenere da una partita a carte

Sapevate che i giochi di carte hanno effetti benefici per il nostro cervello?

Non si tratta di chiacchiere da bar, ma a stabilirlo è una ricerca scientifica. Secondo i medici del St. Micheal Hospital di Toronto che hanno condotto lo studio i giochi di carte ed in particolare il poker permettono di allenare la mente e non solo.

Il gioco delle carte è tradizionalmente molto diffuso tra le persone anziane, per le quali ha anche un ruolo sociale. Non solo infatti consente di tenere in forma il calcolo e la memoria, ma favorisce anche l’incontro e l’aggregazione. Molti giochi come la briscola, il bridge e il burraco si giocano a coppie e questo favorisce l’incontro. Spesso le persone anziane si ritrovano in modo regolare proprio grazie al gioco delle carte, che diventa una parte importante della loro vita.

Anche un gioco che non prevede interazione con altre persone come il solitario, aiuta a sviluppare la memoria e a rilassarsi. Queste caratteristiche sono particolarmente utili a prevenire i sintomi della demenza senile e dunque rende il solitario un gioco molto adatto alle persone anziane.

I benefici

Come detto, la ricerca ha individuato nel poker il gioco che dà i maggiori benefici. Ma in cosa effettivamente fa bene alla salute? Trattandosi di un gioco di strategia, questo implica un impegno per cercare di vincere che si traduce in un lavoro mentale e psicologico non indifferente.

Un gioco complesso come il poker permette di ottenere benefici nelle seguenti aree:

  • Concentrazione;
  • Calcolo aritmetico e delle probabilità;
  • Pazienza;
  • Disciplina;
  • Sviluppo della capacità di adattamento e problem solving;
  • Capacità di analisi psicologica;
  • Capacità di controllare le emozioni.

Durante una partita di poker è richiesta una elevata concentrazione e la capacità di focalizzarsi sul gioco estraneandosi dal mondo circostante. Anche la disciplina è determinante per poter giocare partite molto stressanti oppure più partite di seguito.

Ma non solo, il poker sportivo è anche e soprattutto un gioco di probabilità: bisogna essere in grado di calcolare velocemente le possibilità e il potenziale risultato in base all’andamento della mano. Tutto questo lavoro, se protratto nel tempo, si traduce in una mente più allenata e veloce, capace di essere maggiormente reattiva.

Nel poker è necessario imparare a controllare le proprie emozioni. E’ fondamentale, infatti, non far trasparire le proprie reazioni per impedire all’avversario di ottenere un vantaggio. Questa capacità ritorna utile anche in altre situazioni della vita, nelle quali chi gioca a poker si ritrova ad essere maggiormente allenato.

Anche dal punto di vista psicologico nel poker sono diverse le abilità che si vanno ad allenare. Ad esempio, è utile imparare a leggere la psicologia dell’avversario e la sua metacomunicazione o comunicazione non verbale, cogliendo le variazioni nella postura e nelle espressioni facciali.

Cosa dice la scienza

I ricercatori che hanno condotto la ricerca sul gioco, hanno individuate delle precise modificazioni nel cervello di chi gioca rispetto a chi non si dedica a questa attività. Il poker stimola la creazione di nuovi collegamenti neruronali e contribuisce a rinforzare quelli già esistenti, favorendo la formazione di mielina. Quest’ultima costituisce uno strato protettivo che permette una trasmissione più veloce delle informazioni alle cellule e la gestione di processi cerebrali più elaborate. Lo conferma anche il dottor Stephen Simpson, mental coach che ha studiato da vicino grandi campioni al tavolo verde come Liv Boeree e Chris Moorman.

I ricercatori hanno anche evidenziato che l’esperienza nel gioco ha effetti sulla capacità di processare informazioni in modo logico. Nello studio sei giocatori di poker sono stati monitorati e sottoposti ad un encefalogramma durante le partite. Dopo aver analizzato i segnali cerebrali è emerso che maggiore era l’esperienza, maggiore era l’utilizzo della logica nell’affrontare le situazioni a discapito dell’emotività. Ad esempio, i giocatori professionisti risultavano essere meno stressati, anche a livello di segnali cerebrali, quando una mano era perdente.

Il gioco fa bene se non si esagera

Abbiamo visto i numerosi benefici dei giochi di carte, ma è importante ricordare che questi ci sono solo se si gioca con moderazione. Infatti, se si gioca per tante ora c’è il rischio di sviluppare uno stile di vita sedentario e anche una modalità patologica del gioco, che viene chiamata ludopatia.

In ogni caso, un approccio sano al gioco può essere non solo divertente e favorire l’aggregazione sociale, ma può anche avere effetti positive sulla salute.

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